Privacy dei Tweet, come proteggere il proprio profilo su Twitter
martedì 28 maggio 2013
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twitter
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Sempre più spesso sentiamo voci relative a numerosi attacchi rivolti a profili ed account più o meno famosi su Twitter.
Anche la recente mossa del social network del microblogging di inserire un doppio livello di autenticazione è un chiaro segno che la privacy e la protezione stanno diventando un punto fondamentale per la piattaforma.
Oggi ci occupiamo di un aspetto un pò diverso anche se strettamente correlato alla tematica della privacy e della sicurezza su Twitter.
Gli utenti si chiedono poche volte quali sono i contenuti che pubblicano su Twitter e che gli altri utenti possono vedere.
Partiamo dal fatto che se non vengono modificate le impostazioni dell'account Twitter, tutti i tweet e i contenuti condivisi sono visibili a tutti gli utenti ( senza fare distinzioni tra utenti che sono followers e quelli che non lo sono).
Nasce quindi l'esigenza di modificare le proprie impostazioni per la privacy in modo da rendere "privati" i propri tweet.
Come fare?
Basta recarsi sul proprio profilo Twitter, cliccare sull'ingranaggio in alto a destra e selezionare la voce "Impostazioni".
Dalla pagina che uscirà dobbiamo abilitare la casella intitolata "Privacy dei Tweet". Abilitando questa opzione i tweet che scriverete in futuro non saranno visualizzabili a tutti gli utenti , cosa che potrebbe non accadere con i vecchi tweet che avete condiviso con la vecchia impostazioni.
Ma facciamo un attimo un pò il punto della situazione: da questo momento chi potrà vedere i nostri tweet?
Solo le persone che scelgono di diventare nostri followers, e che da questo momento dovranno ricevere la nostra autorizzazione per poter diventare tali.
Inoltre i tweet protetti non saranno visibili nella ricerca di Twitter e neanche in quella di Google, e non potranno essere soggetti a retweet ( anche i @replies non funzioneranno con utenti che non vi stanno seguendo).
Ma chi deve usare questa impostazione?
Non è consigliabile assolutamente l'uso di questa impostazione ai brand e ai marchi, ma solo ai profili personali che vogliono mantenere un certo livello di privacy dei loro contenuti pubblicati.
Anche la recente mossa del social network del microblogging di inserire un doppio livello di autenticazione è un chiaro segno che la privacy e la protezione stanno diventando un punto fondamentale per la piattaforma.
Oggi ci occupiamo di un aspetto un pò diverso anche se strettamente correlato alla tematica della privacy e della sicurezza su Twitter.
Gli utenti si chiedono poche volte quali sono i contenuti che pubblicano su Twitter e che gli altri utenti possono vedere.
Partiamo dal fatto che se non vengono modificate le impostazioni dell'account Twitter, tutti i tweet e i contenuti condivisi sono visibili a tutti gli utenti ( senza fare distinzioni tra utenti che sono followers e quelli che non lo sono).
Nasce quindi l'esigenza di modificare le proprie impostazioni per la privacy in modo da rendere "privati" i propri tweet.
Come fare?
Basta recarsi sul proprio profilo Twitter, cliccare sull'ingranaggio in alto a destra e selezionare la voce "Impostazioni".
Dalla pagina che uscirà dobbiamo abilitare la casella intitolata "Privacy dei Tweet". Abilitando questa opzione i tweet che scriverete in futuro non saranno visualizzabili a tutti gli utenti , cosa che potrebbe non accadere con i vecchi tweet che avete condiviso con la vecchia impostazioni.
Ma facciamo un attimo un pò il punto della situazione: da questo momento chi potrà vedere i nostri tweet?
Solo le persone che scelgono di diventare nostri followers, e che da questo momento dovranno ricevere la nostra autorizzazione per poter diventare tali.
Inoltre i tweet protetti non saranno visibili nella ricerca di Twitter e neanche in quella di Google, e non potranno essere soggetti a retweet ( anche i @replies non funzioneranno con utenti che non vi stanno seguendo).
Ma chi deve usare questa impostazione?
Non è consigliabile assolutamente l'uso di questa impostazione ai brand e ai marchi, ma solo ai profili personali che vogliono mantenere un certo livello di privacy dei loro contenuti pubblicati.
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6 marzo 2014 alle ore 19:43
Perfetto! Grazie