Striscia di Gaza: la guerra tra Israele e Palestina anche su Twitter
Sono giorni di scontri violenti tra israeliani e palestinesi dopo la riapertura del fuoco nella striscia di Gaza.
Tanti i morti( anche bambini) e i feriti , e poca l'attenzione dei social media nazionali verso la situazione nel Medio Oriente.
Ma la guerra tra Israeliani e Palestinesi si combatte anche a colpo di tweet: su twitter sono numerosi i gruppi estremisti che si scambiano messaggi religiosi e di odio tra le pagine del social network.
Gli hashtag degli altri utenti che raccolgono messaggi con lo scopo di ristabilire una tregua tra questi due popoli , sono quasi ignorati da queste frange estreme che continuano la loro lotta indisturbati.
Anche Anonymous è intervenuto nel conflitto "virtuale" schierandosi contro Israele , minacciando di attaccare tutti i siti che sono nel "cyberspazio" israeliano" ( #opisrael).
Sembra davvero che in queste occasioni i social network si traducano in strumenti per propagandare messaggi di guerra e violenza, nonostante gli sforzi di riconciliazione degli altri utenti. E di social in questo c'è davvero poco...
Tanti i morti( anche bambini) e i feriti , e poca l'attenzione dei social media nazionali verso la situazione nel Medio Oriente.
Ma la guerra tra Israeliani e Palestinesi si combatte anche a colpo di tweet: su twitter sono numerosi i gruppi estremisti che si scambiano messaggi religiosi e di odio tra le pagine del social network.
Gli hashtag degli altri utenti che raccolgono messaggi con lo scopo di ristabilire una tregua tra questi due popoli , sono quasi ignorati da queste frange estreme che continuano la loro lotta indisturbati.
Anche Anonymous è intervenuto nel conflitto "virtuale" schierandosi contro Israele , minacciando di attaccare tutti i siti che sono nel "cyberspazio" israeliano" ( #opisrael).
Sembra davvero che in queste occasioni i social network si traducano in strumenti per propagandare messaggi di guerra e violenza, nonostante gli sforzi di riconciliazione degli altri utenti. E di social in questo c'è davvero poco...
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9 gennaio 2013 alle ore 14:06
grazie per l'articolo. che brutta cosa... pure su twitter!!