Ecuador, rischio carcere per chi critica sui social network
sabato 7 settembre 2013
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C'è una differenza abissale tra calunnia e critica: tuttavia tale distinzione non viene sempre apprezzata e rilevata dai governi di tutto il Pianeta.
Lo sanno bene gli Ecuadoriani che tra non molto potrebbero vedere ridursi ulteriormente la loro soglia di libertà sui servizi di social networking più utilizzati nel Paese.
La notizia che arriva dall'attuale leader del governo dell'Ecuador, Correa, sembra lasciare poco spazio all'immaginazione: una nuova legge che dovrebbe essere approvata al più presto e che includerà nei reati la "diffamazione tramite social come Twitter e Facebook".
Si rischiano da 6 mesi a 2 anni di carcere , e stando alla grande maggioranza dei sostenitori di Correa , la legge potrebbe essere approvata anche nei prossimi 2 mesi.
Come il leader del governo tende a sottolineare, la legge è puramente rivolta alla privacy e alla tutela della popolazione, e non va ad intaccare la "libertà dei cittadini".
Non la pensano così i giornalisti e i blogger dell'Ecuador che già avevano reclamato e protestato per la loro situazione . Altro che libertà di stampa e tutela dei cittadini, qui si tratta di censura!
Lo sanno bene gli Ecuadoriani che tra non molto potrebbero vedere ridursi ulteriormente la loro soglia di libertà sui servizi di social networking più utilizzati nel Paese.
La notizia che arriva dall'attuale leader del governo dell'Ecuador, Correa, sembra lasciare poco spazio all'immaginazione: una nuova legge che dovrebbe essere approvata al più presto e che includerà nei reati la "diffamazione tramite social come Twitter e Facebook".
Si rischiano da 6 mesi a 2 anni di carcere , e stando alla grande maggioranza dei sostenitori di Correa , la legge potrebbe essere approvata anche nei prossimi 2 mesi.
Come il leader del governo tende a sottolineare, la legge è puramente rivolta alla privacy e alla tutela della popolazione, e non va ad intaccare la "libertà dei cittadini".
Non la pensano così i giornalisti e i blogger dell'Ecuador che già avevano reclamato e protestato per la loro situazione . Altro che libertà di stampa e tutela dei cittadini, qui si tratta di censura!
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