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Partiamo dalla prima: facebook ha deciso quindi di entrare in borsa sebbene la crisi economica pervada tutto il mondo. Una scelta rischiosa più che per il social network per l'intera economia mondiale. Il rischio di una "bolla" così come si verificò anni fa per altri titoli del genere ( virtuali e non aziende classiche) potrebbe buttare l'economia mondiale ancora più giù.

Eccoci al capitolo privacy: facebook aveva aperto una discussione con la federal trade commision negli usa (ftc) per poter trovare un accordo tra utenti e social network in materia di privacy: facebook chiedeva sostanzialmente di poter non avvisare gli utenti ogni volta che venivano cambiate le impostazioni della privacy ( che sarebbero quindi state applicate di default senza avviso), in cambio di altri benefici per l'utenza.

Accordo non trovato però tra facebook e ftp che sono però giunti ad un altro accordo: meccanismo di opt-in dove sono gli utenti a decidere ogni volta quali regole per la privacy settare o meno.

Un grande balzo indietro per facebook che tramite il ceo mark zuckerberg ammette di aver sbagliato spesso su questo argomento e che cercherà di fare meglio in futuro.