Linkedin accusato di violazione delle email degli utenti
Se di un social network si poteva parlare bene fino a questo momento era con molta probabilità Linkedin.
La piattaforma dedicata al mondo del lavoro e dei professionisti si trova ora a centro di alcune pesanti accuse da parte di 4 utenti che hanno avviato una class action contro il social network.
Secondo quanto riportato dall'accusa Linkedin avrebbe violato le email di molti utenti ( anche indirizzi di posta elettronica esterni come gmail e yahoo mail), scaricando la lista dei contatti senza autorizzazione.
Successivamente il social network avrebbe inviato email a questi contatti invitandoli ad iscriversi al social network per restare in collegamento con l'utente.
In pratica Linkedin avrebbe violato la privacy degli utenti, inviando a loro nome email di invito per l'iscrizione.
Un meccanismo quello delle email sponsorizzate che già è stato utilizzato da diversi servizi nel corso degli anni ( badoo solo per citarne uno).
Ora Linkedin si trova costretto a rispondere a queste pesanti accuse, aggravate dalle accuse di accesso a servizi esterni alla piattaforma. Anche il New York Times ha confermato la vicenda, sottolineando come potrebbe trattarsi anche di un malinteso sui termini di servizio accettati dagli utenti iscritti al servizio.
La piattaforma dedicata al mondo del lavoro e dei professionisti si trova ora a centro di alcune pesanti accuse da parte di 4 utenti che hanno avviato una class action contro il social network.
Secondo quanto riportato dall'accusa Linkedin avrebbe violato le email di molti utenti ( anche indirizzi di posta elettronica esterni come gmail e yahoo mail), scaricando la lista dei contatti senza autorizzazione.
Successivamente il social network avrebbe inviato email a questi contatti invitandoli ad iscriversi al social network per restare in collegamento con l'utente.
In pratica Linkedin avrebbe violato la privacy degli utenti, inviando a loro nome email di invito per l'iscrizione.
Un meccanismo quello delle email sponsorizzate che già è stato utilizzato da diversi servizi nel corso degli anni ( badoo solo per citarne uno).
Ora Linkedin si trova costretto a rispondere a queste pesanti accuse, aggravate dalle accuse di accesso a servizi esterni alla piattaforma. Anche il New York Times ha confermato la vicenda, sottolineando come potrebbe trattarsi anche di un malinteso sui termini di servizio accettati dagli utenti iscritti al servizio.
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12 ottobre 2013 alle ore 16:34
Altro che Facebook e Twitter....ci si mette anche Linkedin!